venerdì 20 dicembre 2013

Come ogni anno...


Peschiamo e stiamo sereni. Viviamo la nostra passione come qualcosa di sano, di bello. Sentiamoci parte della Natura, rispettiamola per rispettare noi stessi. Siamo fratelli, noi carpisti. Capiamoci, e se non riusciamo a farlo, sopportiamoci. Pescare non significa dimostrare chi è più bravo. Non è una sfida con gli altri, è una sfida con se stessi. Con la pigrizia, con l'appagamento, con la propria esperienza. Ecco perché "no tight lines", niente lenze tese che vibrano nervose, pronte a saltare al primo stimolo: "slack lines", lenze in bando, morbide, cullate dalla corrente, che si tuffano in acqua quasi chiedendo permesso. Questo è il carp fishing che vorrei. Voi no?

mercoledì 4 dicembre 2013

Maresco is for lovers


Non la amo particolarmente, ma sto imparando a farlo. Quella del "Maresco" è la postazione in cui ho pescato più volte a Viverone. Sono cinque, o forse sei, non ricordo, dopo l'ultimo enduro a cui ho partecipato a inizio novembre. La detesto perché non ti dà mai l'idea di essere una postazione vincente. La amo perché qui prendi sempre. E fai anche bei "pezzi". Cos'ha di bello? Senza dubbio è varia e completa. Puoi pescare in profondità tra gli 8 e i 13 metri quasi a tiro di lancio, puoi piazzare le esche dietro gli erbai, nei buchi tra essi, oppure dietro l'enorme scalino del plateau a destra. Poi c'è anche l'acqua bassa, bassissima, i canneti con le mangiate delle carpe in bella vista. Quindi il long range orientando le canne verso destra. Primavera, estate, autunno, inverno: il Maresco è buono sempre. E, come al solito, quando lo scegli durante un enduro sei contento, ma con un filo di amaro in bocca. Sai che prenderai sicuramente, ma sicuramente qualcuno prenderà più di te, e sicuramente qualcuno le prenderà più grosse. Certo, poi il colpo di fortuna può sempre capitare: io lo sto ancora aspettando.