martedì 30 marzo 2010

Ci voleva proprio!

La foto che vedete qui sopra risale ormai a un mese fa. Dopo un inverno tribolato sono finalmente riuscito a inaugurare l'anno con un nuovo post, nella speranza di tenere aggiornato il blog con più continuità. Il senso di questo messaggio va al di là della mera pescata riuscita a meraviglia. Dietro c'è un significato più profondo.


C'è la voglia di tornare in quello spot magico che ha aperto gli orizzonti nel mio modo di vedere il carp fishing: il Ticino, il fiume azzurro, la lingua violenta che modella il fondo a suo piacimento e che, stagione dopo stagione, cambia sempre aspetto come il più bravo degli attori. C'è il brivido della prima dell'anno in una giornata fredda ma serena. Il primo bip dell'amico che ferra, perde il pesce ma poi si rifà subito dopo con un'altra cattura. C'è, infine, la battaglia serrata tra due desideri opposti: pensare solo alle pesca senza l'obbligo di cogliere ogni particolare con la macchina fotografica contro la voglia di fissare quegli splendidi colori che meritano più di una vetrina su una rivista. C'è stato tempo per tutto, anche per tornare a casa stanco ma sereno, con la voglia di raccontare cosa significa la pesca per un pescatore. Il merito è del fiume, ma anche del mio incredibile amico Gianluca. Uno che pesca e basta. E se ne sbatte di tutto il resto: finisce 6 (+3 perse) a 1 per lui. 6 a 1 per l'esca da carpe più antica (il mais) contro le boilie. Giusto così, caro Gianlu!



Infine, al momento di lasciare le sponde al tramonto, ecco lui. Prima che Gianlu mi spiegasse cosa fosse non sapevo di trovarmi davanti a un capriolo. L'ho visto sulla sponda opposta, sbucava timido da un cespuglio. Ci siamo guardati ed entrambi siamo scattati l'uno verso l'altro. Lui verso di me, guadando il fiume di gran carriera, io verso di lui alla ricerca della foto del secolo. Pensateci bene: siamo a neanche 5 chilometri da una grossa cittadina con più di 50mila abitanti, con macchine, smog e tutto ciò che gli è connesso, e ammiriamo un capriolo. Il confine tra natura e urbanizzazione non è mai stato così sottile: peccato che solo poche persone ne siano affascinate mentre lo attraversano. Magico Ticino...



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