venerdì 30 aprile 2010

Hot spot: la mia TOP 10

Leggo quasi ogni giorno blog che non trattano di pesca. Basket, musica, motori: sono divertenti e aiutano a buttare via il tempo della pausa pranzo. Ho notato che molti blogger se la spassano stilando diverse top ten. C’è chi parla dei migliori cestisti degli ultimi vent’anni, chi della giocata sul rettangolo verde più bella della storia, chi illustra quali sono i suoi suv al top. Insomma, ogni blog ha le sue top ten. Ecco la mia, e si parte dagli spot. Con tre premesse: primo, si tratta di spot in cui ho pescato almeno una volta (tranne uno, ma è come se l’avessi fatto); secondo, solo due di questi mi hanno regalato un pesce che può essere definito “big” (in parole povere, ho considerato il contesto dello spot nel suo insieme, al di là delle catture); terzo: non ci sono cave a pagamento.

giovedì 22 aprile 2010

Crederci sempre

Cosa significa “crederci sempre”? Ovvio: non mollare mai, fino a quando non raggiungiamo il risultato che ci siamo prefissati. Nella pesca, come nella vita, questo atteggiamento nasce dall’incrocio di due elementi fondamentali: il desiderio per qualcosa e la fiducia in se stessi. Se uno dei due manca, o è troppo debole, non arriviamo dove vogliamo. Continuiamo ad arrampicarci sui vetri senza raggiungere mai la vetta. Brutto, eh?!

venerdì 16 aprile 2010

Prima e dopo

Agosto 2009


Aprile 2010
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Stesso lago, stesso spot, stesso albero. Cambiano solo i colori e la vegetazione rigogliosa. E un "piccolissimo" particolare: il livello dell'acqua. Questo è il Lago di Gramolazzo, splendido bacino toscano abbracciato dai monti della Garfagnana. La prima foto mostra com'era nell'agosto 2009, nei giorni in cui stavo realizzando l'itinerario per la rivista Carp Fishing Magazine. Il livello dell'acqua, come mi ha spiegato Giovanni Martini, responsabile della sede Cfi della Garfagnana, raramente si alza fino ai massimi raggiunti l'estate dello scorso anno. Un caso eccezionale, quindi. La norma invece è più simile a quello che si vede nella seconda foto, scattata il lunedì dopo Pasqua di quest'anno. Ciò che era sommerso nell'agosto 2009 (albero compreso), oggi non lo è più.
Parte del fondale è scoperta e si vede chiaramente che l'acqua è rimasta solo nella parte centrale, dove c'è il canalone che corrisponde al vecchio letto del fiume. Con queste condizioni si vedono bene le secche, le buche e i rialzi di fondale, così come le grosse rocce sulla sponda opposta. Insomma, si possono mappare bene gli hot spot! Peccato per le catture, ancora rare a causa della temperatura dell'acqua e al forte sbalzo di livello. E peccato per la frega: le carpe saranno in grado di riprodursi con queste condizioni?

Vi lascio con altre due curiosità fotografiche. La prima foto qui sotto mostra la zona bassa del lago, per intenderci quella che corrisponde con l'ultimo tratto del fiume Serchio: praticamente, quasi mezzo lago non c'è più! Le seconda invece mostra un particolare a cui ho fatto cenno nell'articolo di Carp Fishing Magazine: si tratta della vecchia strada che una volta costeggiava il lago fino alla diga. Bene, un paio di settimane fa abbiamo potuto piazzarvi sopra sedie e canne, nell'agosto 2009 era invece sommersa da quasi 3 metri d'acqua...

La zona meno profonda del lago: ma l'acqua dov'è finita?

La vecchia strada: in agosto era sommersa...
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Un saluto a Giovanni e a Matteo: grazie per la compagnia e per averci accolto ancora alla grande nella vostra "casa". E' sempre un piacere tornare a Gramolazzo...