giovedì 21 ottobre 2010

[Maratona2010] Siamo tornati!


Sono trascorsi ormai molti giorni dalla Maratona Internazionale Benefica di Endine 2010, giunta ormai alla quattordicesima edizione, per me la sesta di fila. E' difficile raccontare il frullatore di tensione, di emozione, di pace e di allegria che io e il mio socio Daniele "King" Chiodini abbiamo vissuto in questo lungo weekend. Come al solito. Perché del resto la ricetta è sempre la stessa: un lago magico, carpe mitiche (e grosse, ovviamente), organizzazione impeccabile e un gruppo di pescatori con pochi grilli per la testa e tanta voglia di staccare dal quotidiano e di vivere, per l'ennesima volta, un'avventura senza pari, anche se "condita" da un sonoro cappotto (quest'anno 16 coppie su 32 senza catture). E in effetti per molti finisce così: carpe zero, divertimento tanto. E pazienza se hai passato una giornata di luglio con gli occhi sull'orologio del telefonino per aspettare le ore 20, momento in cui devi essere scaltro, veloce e rapido a mandare quanti più sms possibili per far parte dei "magnifici 32" che saranno protagonisti all'enduro. Per poi scoprire, fremendo per una settimana intera, che ci sei, che parteciperai alla Maratona Benefica di Endine. E questo ti basta...



Gli argomenti di cui parlare sono tantissimi ma si tratta per lo più di spunti tecnici, che partono comunque da una constatazione: quest'anno - dopo la parentesi fortunata della scorsa edizione - non ho preso niente e sono tornato al mio ruolo classico di "amuleto". Chi viene a pesca con me alla Maratona prende sempre: il King l'anno scorso non ha avuto fortuna, ma quest'anno mi sono messo d'impegno e ce l'ho fatta a fargli realizzare il suo sogno: ha preso due bellissime carpe regine! Sul modo in cui le ha prese (cercate, trovate, catturate: un mito) tornerò nei prossimi giorni. Qui mi basta farvi semplicemente vedere queste due "Endinine": la prima l'avete già potuta ammirare in apertura, nella foto di gruppo, la seconda eccola qui:





Indimenticabile il secondo combattimento alle tre del pomeriggio, quando stavamo festeggiando in postazione con tanti nostri amici. Luca, Gianlu, il grande Giacomo, Ottavia, mio padre e il mio cane, più tutta una serie di curiosi che si è fermata vedendo il trambusto e la canna piegata: che emozione portarla a riva e rilasciarla sana e salva. Il senso del titolo del post sta anche in questo momento: siamo tornati. Noi e il nostro gruppo di amici. Ci siamo persi per un po', ma ecco che l'acqua e le sponde di Endine ci riuniscono.

C'è un ulteriore significato, però, dietro il "siamo tornati", ed è riferito alla nostra sede Cfi, la 166 Gruppo Ambriano Carpfishing. Siamo stati il team più rappresentato all'enduro insieme con la sede di Rudiano: io e i King, Luca e Walter, Silvio e Davide. Le stesse identiche coppie dello scorso anno: siamo tornati, appunto!


E se sotto il profilo delle catture è andata così così, ci siamo ampiamente rifatti alle premiazioni e alla lotteria. Luca e Walter si sono aggiudicati il premio per il miglior accampamento, ovvero quello che più ordinato e meno appariscente di tutta la gara. Hanno lottato fino alla fine con gli olandesi alla postazione "Totem", ma poi l'hanno spuntata grazie alla maniacale cura dello spot da parte di Luca che, bisogna dirlo, ha letteralmente fatto una testa così al povero Walter per trasformare la posta in un resort 5 stelle lusso.


Ci sono tante, troppe cose da dire che forse non interessano neanche più di tanto te che leggi. Insomma, cose "nostre" che è giusto che rimangano tali. Non vogliamo nasconderti nulla, però, riguardo a tutto quello che abbiamo fatto per catturare quelle due carpe: spot, strategie, esche e pasturazione. Saprai tutto, potrai trarre le tue conclusioni e, perché no, aiutarci a capire dove (e se) abbiamo sbagliato qualcosa. Ti chiediamo solo di aspettare qualche giorno: intanto, ecco una prima mappa dello spot (cliccaci sopra per ingrandirla) e dei punti in cui abbiamo pescato.

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