Dove eravamo rimasti? Ah sì, al video underwater delle carpe che si pappano un 360° rig. Ciò che mostrano quelle immagini sono in realtà i momenti conclusivi di un "esperimento" che si protraeva da una giornata intera, permesso esclusivamente da situazioni particolari che, però, ho sfruttato in pieno per capire alcune cose su quello che gli hair rig fanno effettivamente sott'acqua. L'occasione è stata ghiotta per rispondere ad alcune domande. Per fare qualche esempio: meglio un finale morbido o rigido? Meglio un terminale corto o lungo? Le carpe notano la differenza tra una poppy e una affondante? Quale dei due inneschi "vince"? Nelle prossime righe ecco alcune considerazioni scaturite dall'osservazione delle carpe in frenesia a pochi centimetri da riva.
Premessa: siamo una piccola cava privata, molto popolata di carpe e con poco alimento naturale. I pesci vengono stressati soprattutto nei weekend e reagiscono molto bene a letti di pastura abbondanti ma concentrati, anche nei pressi della riva. Arrivato sullo spot ho iniziato a pescare alla base di uno scalino in circa 3 metri di profondità, in un angolo di cava dove c'è una legnaia in acqua. Ho preso quasi subito, poi mi sono accorto di una cosa: i pesci erano in attività sulla pastura che accidentalmente mi era caduta nell'immediato sottoriva, in circa 1 metro d'acqua. Tra questi, alcune carpe degne di nota per l'acqua in questione, ovvero dai 7 ai 13 chili. Già soddisfatto per la mia pescata ho deciso quindi di dedicarmi allo studio del comportamento di quei pesci nella frenesia. Ho pasturato così in abbondanza con un munga mix (ma sarebbe meglio dire zig mix) pieno di microgranaglie, sfarinati, tonno in scatola, canapa e altri ingredienti molto "volatili", per creare una nuvola che le mandasse in bambola e le tenesse comunque impegnate per lungo tempo sullo spot. Il fondale, come si evince dal video, è infatti formato da pietre levigate che formano cavità dove le minuscole particelle di cibo si infilano facilmente. Ho notato che le carpe non se ne vanno fino a quando la pastura non è finita. Tutta: spostano le pietre col muso e si mettono in verticale fino a quando il terreno non è "pulito". Passata un'oretta per abituarle ho provato a pescare a vista e sono arrivato alle seguenti conclusioni:
Se la frenesia è "vera" i pesci non sentono il tuo disturbo
Sia chiaro, non correvo, non urlavo, non saltavo. Però i pesci in frenzy sembravano sbattersene della mia presenza quando andavo a ricalare l'innesco poggiando il piombo appena sotto la punta della canna. Riuscivo addirittura a calarlo a pochi centimetri dal muso delle più scatenate senza sortire effetti: i pesci continuavano a mangiare senza problemi e senza curarsi della mia ombra proiettata sull'acqua.
I movimenti veloci (non le vibrazioni) disturbano i pesci, anche in frenesia
Capita che sono seduto sulla riva a gustarmi lo spettacolo della frenesia stando attento a non proiettare la mia ombra sull'acqua, quando una vespa mi si appoggia sulla spalla e io, con un movimento brusco, la caccio via: i pesci scappano per qualche minuto. Non ho prodotto vibrazioni sul suolo, ma è stato evidente come il movimento rapido li abbia spaventati.
Più la pastura è concentrata, più è forte la frenesia
Ho capito che per "fare mattanza" in frenesia ci vogliono due cose: un terminale che punga subito e non si ingarbugli, e la pastura più concentrata possibile. I pesci devono fare a musate, spingersi via, litigare. A quel punto non si accorgono di nulla e, nervose, mandano giù tutto quello che trovano.
Terminale: lo stiff punge subito, il morbido è un disastro
Ho iniziato a pescare classico, con un finale in trecciato morbido da 25 libbre, il sempre efficace line aligner su amo numero 6 con un piombo a due centimetri dall'occhiello per farlo "girare" subito. Sul capello una pallina bilanciata da 14 millimetri. Risultato: un disastro. O meglio, i pesci li ho presi come ho sempre fatto, ma... quante volte l'innesco è stato preso in bocca e risputato senza pietà! In media, almeno 4 volte. Qualche miglioramento si è notato solo accorciando tantissimo (fino a 8 centimetri) il finale oppure infilando l'esca e l'amo in un sacchettino micro di Pva pieno di sfarinati. Molto meglio è andata con i combi: parte rigida di 8 centimetri in fluorocarbon da 0,40 millimetri più tre centimetri di trecciato morbido con lo stesso amo e la stessa pallina. Le "risputate" si sono ridotte molto e in alcuni casi l'amo si è piantato al primo colpo. Ho notato che il bracciolo rigido rende le cose più difficili al pesce nel momento in cui si accorge del finale e cerca di sputare tutto. Siccome la maggior parte dei pesci fa questa cosa rimanendo fermo sul posto, il fluorocarbon lavora come un perno che "tiene lì" l'amo e non glielo fa sputare facilmente. Tuttavia, quanto a immediatezza dell'abboccata, nulla ha funzionato meglio dello stiff rig in fluorocarbon integrale: con questo finale se il pesce mangiava l'esca rimaneva punto. Nessuna carpa è riuscita a risputare tutto, mai. Però...
Lo stiff non lo vedono ma lo sentono
... però usando uno stiff integrale i pesci sono molto più cauti nell'abboccata. A parità di amo ed esca si nota come il terminale che le disturba meno è quello morbido, seguito dal combi e dallo stiff. Insomma, le carpe si accorgevano dello stiff e vi giravano intorno con più circospezione. Fino a quando una andava con decisione sull'innesco, lo ingoiava e rimaneva punta.
Prima la pastura, poi il resto
Sia con innesco pop-up che con le affondanti, i pesci partono da lontano. Ovvero dalla pastura. Non ho capito se vedevano il piombo o il finale ma, nonostante la frenesia, le carpe iniziavano a mangiare prima la pastura, poi dopo qualche minuto (a pastura quasi finita) pensavano all'innesco. Dimentichiamo per un secondo le pop-up, di cui parleremo nel prossimo paragrafo. Con le affondanti andava sempre così: dopo un lancio un pesce arrivava sulla pastura, seguito da un altro che lo affiancava e poi da un altro ancora, fino a quando il "litigio" le spingeva sempre più verso l'innesco e una ci "cascava". Ho notato che mettere l'innesco nella parte più concentrata della pastura non è una buona idea: è infatti il punto in cui i pesci litigano di più, e non fanno altro che far svolazzare il finale di qua e di là. Meglio metterlo in "periferia" ma non troppo.
Pop-up: one shot one kill, oppure per ultime
A un certo punto ho montato il 360° rig per capire come i pesci in frenesia reagiscono alla presenza di un innesco vistoso, con una pallina vistosa, nel bel mezzo della frenesia. Partiamo dalla premessa che lo ritengo un innesco perfetto perché, anche se viene sballottato a destra e a manca, non si ingarbuglia mai. E poi possiede un'immediatezza nell'allamata che i classici hai rig non hanno. A questo punto cosa succede? Che in caso di pop-up ben staccata dal fondo o le carpe arrivano subito sull'innesco e lo mandano giù, oppure lo mangiano solo quando la pastura è ormai finita. Sempre la stessa cosa: calo l'innesco, pasturo, attendo. O un pesce arriva subito sulla pop-up mentre gli altri si affannano sulla pastura, oppure devo aspettare che la "lotta" esaurisca il cibo sul fondale prima che un pesce, il più tonto, il più aggressivo o il più affamato, decida di andare diretto sulla pop-up. In entrambi i casi le carpe non sono mai andate davanti all'innesco per poi spostarsi accorgendosi del pericolo: come dimostra il video, la carpa che mette nel mirino l'innesco pop-up ci va diretta senza troppi problemi. E attenzione: con una pop-up giallo fluo è più facile stimolare il "one shot" (le poppy dal tono spento sono meno "immediate"). So che sto per dirla grossa, ma da quello che ho visto in quella situazione, in quel metro d'acqua, il colore conta (il giallo meglio dell'arancione). E le esche fluo non sono solo una moda del mercato, come molti "talebani" del carp fishing duro e puro sostengono...
Un chicco di mais finto meglio di una pop-up da 14 millimetri
Dal fluo al fluo: un chicco di mais finto infilato sul rig per il lungo, che svetta a un centimetro dal fondo è l'esca più devastante per la frenesia. Più di una affondante, più di una poppy fluo, più di un chicco di mais vero bilanciato. Non chiedetemi il motivo, ma "cronometrando" il tempo passato tra la calata e la mangiata, il chicco finto è stato il dominatore assoluto, l'Usain Bolt delle esche.
Finale corto
Morbido o rigido, ho visto che un finale corto, ma anche ultra-corto, fa la differenza nel rapporto tra mangiata e puntura. Più il finale è lungo, più per il pesce è facile sputare l'esca, a meno che non si tratti di uno stiff. Ma anche nel caso degli stiff, ho visto che le carpe sono meno diffidenti verso uno stiff corto più che verso uno lungo. I pesci in frenesia non staccano la testa dal fondo, non mangiano aspirando a qualche centimetro dalle pietre. La loro testa è piantata nelle fessure dei ciottoli, come se fosse una ventosa. E poi non saltano qua e là, un'esca dopo l'altra, come nel caso di un letto di palline. Qui la mangiata è tutto un continuum... Un finale corto "gira" prima e lo fa anche senza che il pesce sposti la testa. Vedendo il comportamento di un finale di 8 centimetri lì in mezzo mi è sembrato evidente: meglio corto (in frenesia sicuramente).
Amo piccolo punge prima, ma occhio al piombo
A parità di finale (line aligner) quando ho usato un amo numero 7 ho ridotto molto il tempo tra la calata e la cattura. Con il numero 4 l'attesa è sempre stata più lunga. I pesci vedono l'amo? Non lo so, ma ciò che ho visto è ciò che vi racconto... Occhio, però: il peso del piombo deve essere proporzionato all'amo. Un piombo da 80 grammi per un amo Fang-X del 7 è troppo. Me ne sono accorto quando mi son dimenticato di cambiare zavorra cambiando il finale. Il pesce "ci rimane", ma nel combattimento si slama più facilmente. Con un piombo da 60 grammi questo non è accaduto più...
La frenesia va sostenuta
Non ha senso lanciare 10 chili di pastura subito e poi pescare. Più pastura butti, prima i pesci la finiscono. Ho notato che la continuità (una scucchiaiata ogni 5 minuti) paga molto di più...
Due inneschi vicini? Prendi di più
A un certo punto ho deciso di piazzare i due inneschi a 50 centimetri l'uno dall'altro sempre dentro il letto di pastura. Volevo vedere se la presenza di due terminali potesse disturbare le carpe. Macché. Partiva una e, mentre recuperavo, dopo pochi minuti, partiva l'altra. Insomma, mi è sembrato di capire che se hai la frenesia, per sfruttare al cento per cento le possibilità, concentrare due canne nella stessa zona non è affatto una cattiva idea.
Pesce allamato? Gli altri non fuggono
Quando una carpa ci cascava e iniziava a dimenarsi, per poi scattare via, le altre carpe in frenesia se ne sbattevano: continuavano imperterrite a mangiare...
Le grosse girano al largo
Le carpe più grandi non partecipano con vigore alla frenesia, se ne stanno alla larga e mangiano per "blitz" di pochi secondi, sfruttando le fasi di stanca delle piccole. Piccole che tra l'altro non si fanno problemi a mandarle via a musate. Sarà stato un caso ma le più grosse lo ho prese in due modi: su pop-up, pochi secondi dopo aver calato l'innesco; su bilanciata, tenuta però ai margini della zona con la pastura più concentrata. Il comportamento del "blitz", ovvero la grossa arriva, studia, mangia e poi sparisce per qualche secondo, l'ho già notato altre volte, anche in laghi naturali...
Sia chiaro: ciò che ho appena scritto è il risultato di una sola sessione in un solo posto. Non vuole e non può essere assolutamente una "Bibbia" del comportamento delle carpe davanti ai nostri inneschi. Ma personalmente ho imparato più cose in quelle poche ore che in tanti anni di pesca. L'elemento che mi ha stupito è la facilità con cui i pesci sputano i nostri inneschi. Vedendo l'inaspettata inefficacia dei finali morbidi ho ripensato ai miei primi cinque anni di carp fishing, quando ero convinto che il terminale fosse solo supple... e mi son rivisto il film di quanti pesci non ho preso perché non ho potuto osservare prima uno spettacolo come questo!
PS. Sapete qual è la cosa che più di tutte dà fastidio ai pesci? Intendo un fastidio tale da fargli ignorare anche la pastura più buona al mondo che le fa impazzire solo al pensiero di poterla mangiare? I fili tesi... Slack line ragazzi, slack line...
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