mercoledì 24 aprile 2013
Il mio nuovo viaggio
Non dico niente. Un po' per scaramanzia, un po' perché vorrei che la scoprissi da solo. Sì, è una copertina e... sì, è un nuovo periodico di carp fishing. Mi ributto nella mischia con la casa editrice Erredi, pronto a dare il 200 per cento per costruire piano piano qualcosa di mio, che sia però "diverso" anche da tutto ciò che ho fatto prima. Se stai seguendo Carp Fishing Television (www.carpfishingtv.com) avrai visto quanto sto/stiamo spingendo sui video: l'obiettivo è creare una forte sinergia tra bit e carta, utilizzando le nuove tecnologie a disposizione sugli smartphone. Testo+video: il futuro, forse, è proprio questo. Basta parole: incrociamo le dita e... buona lettura-visione! Ovviamente da settimana prossima... quando finalmente Carp Fishing Top sarà in edicola.
giovedì 18 aprile 2013
Non si butta via niente
Cosa c'è dentro questa bottiglietta? a) succo Ace; b) l'acqua rugginosa del mio rubinetto dopo i lavori di ristrutturazione; c) un super-estratto per boilie non ancora in commercio. Tic toc, tic, toc, tic, toc. Tempo scaduto. Allora, qual è la tua risposta? A, b, o c? La accendiamo? Mi spiace, hai perso. La bottiglietta in questa foto non contiene alcuno dei liquidi citati tra le tre opzioni. Se hai risposto nel modo sbagliato è per un motivo semplice: perché tu, come tutti, sei abituato a buttare via un sacco di cose senza pensarci troppo. Ti do un indizio: il contenuto della bottiglia è più simile alla risposta "c" che alle altre due. Se non hai ancora capito, beh, sappi che è sì un estratto, ma è anche un aroma, ed è pure un "cibo" liquido. Però non c'è niente di segreto, non è un brevetto e non è un'anticipazione rubata a qualche azienda. Semplicemente, è il frutto dell'olio di gomito e del tempo passato ai fornelli. L'acqua di bollitura delle boilie ti dice qualcosa? Oh, bene, ora ci sei: nella bottiglia c'è dell'ottima acqua di bollitura delle palline. Mi spieghi perché la butti via? Mi chiedo: l'hai mai annusata e assaggiata... no? Allora ho capito perché la fai finire giù dallo sciacquone: se l'avessi poggiata sulla lingua forse ne avresti trovati un impiego interessante. Qualche esempio. Primo, bagnare le boilie in fase di asciugatura: ma come, ci lamentiamo tutti che la bollitura le "slava"... perché non reintegrarle con gli stessi (più o meno) liquidi persi? Secondo: ammollare le granaglie. Dare alle tiger un tocco di monster crab o di tuttifrutti non è male, no? Terzo: bagnare gli sfarinati di un munga mix oppure bagnare pastura e fioccato quando peschiamo con le bait balls. Se ti piacciono gli "aloni" attrattivi, ecco, fa questa soluzione fa per te. Quarto: impastare le boilie stesse oppure i pellet. L'acqua di bollitura è densa, dolce e saporita. Non è un aroma, ma piuttosto che usare acqua "liscia" perché non dare quel tocco di fragranza in più? Quinto: fare uno scherzo al tuo socio di pesca. Vuoi un po' di succo Ace? Risate garantite!
lunedì 15 aprile 2013
Garbugliofobia
Chi ha pescato con me sa che sono un paranoico del garbuglio. Tanto per intenderci, piuttosto che lanciare l'innesco senza la protezione di un po' di Pva, almeno sul rig, smonto tutto e vado a casa. Esagerazione? No, semplicemente voglia di rimanere in pesca il più possibile, considerando anche il fatto che, per quanto la pesca sia "il mio lavoro", di tempo per praticarla non ne ho poi così tanto. Se c'è da fare foto e video agli altri, ne ho quanto ne voglio; se invece tocca a me soddisfare la mia passione, bé, il tempo è il peggior nemico, più del vento, della pioggia e dell'apatia dei pesci. Sfruttare ogni minuto a disposizione durante una pescata significa, oltre che avere tutto pronto per non perdere tempo tra lancio e l'altro, essere sicuri che l'innesco stia lavorando sempre e comunque bene. E che sia sempre pronto a colpire quando una carpa si avvicinerà per assaggiare l'esca. Non entro nel merito della costruzione e del tipo di rig perché ognuno ha il suo preferito. Piuttosto, mi voglio concentrare su ciò che io posso fare per evitare che io stesso sia il motivo per cui su una lenza si forma un garbuglio oppure un rig non funziona a dovere. Insomma, quando lancio - perché è il lancio, con la relativa discesa del piombo sul fondo, il momento veramente critico - voglio che sia tutto a posto e che il montaggio sia sul fondo esattamente come lo immagino fuori dall'acqua. Ecco perché senza Pva faccio fatica a pescare. Che sia un nastro che copre l'amo e tiene fermo il capello, oppure un sacchetto entro cui inserire il finale o anche il piombo (i cosiddetti solid bags), io non posso farne a meno. La cosa che mi stupisce è quanti pochi pescatori veda applicare questi piccoli e veloci strumenti che ci permettono di pescare togliendo dall'elenco almeno la paranoia che tutto sia a posto là sotto, dove le carpe sono in cerca di cibo. Ma è più forte di me: se lancio un rig "nudo", difficilmente lo tengo in acqua più di un quarto d'ora. Perché penso che il capello si sia avvolto attorno al gambo dell'amo, oppure che il finale si sia "fatto su" sulla clip, oppure che i vari gommini si siano spostati. Conosco angler che catturano e non si preoccupanto di questo: quindi la mia malattia è così grave?
venerdì 12 aprile 2013
Ieri, oggi, domani
Come si dice... di acqua sotto i ponti ne è passata. Foto a sinistra: aprile 2000. Foto a destra: aprile 2013. Tredici anni. 15 chili di differenza. Non ancora venti a sinistra, (quasi) oltre i trenta a destra. Diploma al classico vs laurea specialistica. Rasatura a zero vs frangione beatlesiano. Cappellino tamarro vs balsamo volumizzante. Cosa rimane uguale? Ciò che ho dentro. E lo spot. Stessa mattonella, stesso orario. Bello rivedersi ancora qui... sapendo che, seppur sia cambiato tutto, e tutto cambierà ancora, in fin dei conti non è cambiato niente.
martedì 9 aprile 2013
Ci vorrebbe una guida. Meglio: un amico
L'inverno mi è stato utile per riflettere su quello che oggi, per me, è un dato di fatto: devo la maggior parte delle mie catture a buone "guide", carpisti che mi hanno dato un consiglio, che si sono sbottonati con una dritta, oppure che mi hanno accompagnato direttamente su uno spot e si sono prodigati per spiegarmi come affrontarlo. Non mi sento affatto sminuito come pescatore, anzi: godo del lascito più prezioso di queste esperienze, lo scambio. La guida ha dato a me, ma il confronto tra esperienze e stili di pesca ha lasciato qualcosa anche alla guida. "Guida" tra virgolette, perché non si tratta di gente che lo fa dalla mattina alla sera, twentyfourseven: può essere il socio di sede, l'amico, il carpista incontrato in negozio. Basta un "questo weekend ti porto a xxxx, vieni con me?", ed ecco che automaticamente diventa una guida per te che di quel posto non sai veramente niente. Nella mia storia di carpista, grazie a queste situazioni io mi sento veramente arricchito. Ripenso a quante volte avrei toppato se avessi seguito l'istinto in uno spot a me sconosciuto. Ecco cosa capita. Arrivo, guardo lo spot, valuto segni di attività, e se non ci sono poi vengo attratto nel 90 per cento dei casi dalle zone selvatiche. Alberi, rami, ostacoli in acqua. Non mi rendo conto, però, che sto semplicemente giustificando una scelta estetica con una "scusa" tecnica: dove ci sono i rami ci sono le carpe. Quasi sempre vero, perché esistono anche spot dove le carpe preferiscono stare al largo, sulle secche, sulle variazioni di profondità, nei passaggi tra un settore e l'altro. Soprattutto, i pesci cambiano abitudini durante l'arco delle stagioni. Senza una guida che ti batta sulla spalla e ti dica "tieni d'occhio quella zona, in primavera rende di più di quell'altra" magari butti via una giornata solo per raccapezzarti. Il senso dell'acqua va seguito, l'istinto pure, ma se abbiamo a disposizione dati di fatto, perché non usufruirne? D'altronde siamo lì per pescare, non per vedere (solo) il panorama o per dimostrare che abbiamo un istinto predatorio infallibile! Certo, poi tutto va interpretato in base all'esperienza, dobbiamo "metterci del nostro"...
mercoledì 3 aprile 2013
March madness
Sapete qual è il problema? La primavera non arriva più. Ricordo bene lo scorso anno: a gennaio gli alberi avevano le gemme e a Pasqua indossavo già i pantaloni corti. Marzo 2013 e il suo "socio" Aprile mi hanno francamente rotto le scatole. Speravo che il "march madness" rimanesse esclusivamente l'appuntamento con le partite di college Ncaa, invece tutto si è riversato anche sulla pesca. Descriverlo è semplice: pioggia, freddo, neve. Ancora pioggia, poi freddo, poi pioggia, poi freddo. Basta, francamente non se ne può più. Dopo una batosta a Endine, ho approfittato dell'unica giornata di sole prevista da qui a dieci giorni per fare un po' di materiale e, perché no, gustarmi almeno una partenza. Noi carpisti appena vediamo un raggio di sole impazziamo. «Sono già nei canneti». «Ah, che bello prenderle in acqua bassa». «Vedrai come si vedono». Ed è vero, nessuno lo nasconde: se vai nello spot giusto - perché lo conosci, o perché hai buone guide, come nel mio caso - capita proprio così. Ai primi caldi le carpe si mettono in moto e le vedi, così puoi pescarci "in testa". Prenderle è un'altra cosa. Vedi le bolle, le rumate, ma magari quelle non vanno sull'innesco. Se butti una pallina di troppo girano alla larga. Lanci e le vedi schizzare via. Oppure se ne stanno una spanna sotto la superficie, inchiodate. Insomma, stagione dura, questa. Molto dura, almeno fino a quando non si stabilizzerà. Ecco perché quando ho sentito l'avvisatore ho esitato leggermente: ma come, è partita?! Sì, è partita, e combatterla con lo 0.25 in bobina è stato figo. Dopo, ovviamente, perché al momento ero teso come una 011 su una Jackson. La prima carpa di "primavera". Tra virgolette, ovvio: perché fuori, incredibilmente, piove ancora.
martedì 2 aprile 2013
Hai mai visto la pioggia?
I wanna know / Have you ever seen the rain. Lo cantavano i Creedence Clearwater Revival: un motivetto malinconico che ho avuto in testa per tre giorni filati. Dove? Endine, postazione Kevin Maddocks. L'abbiamo chiamata la nostra "pazzia di Pasqua". Estratto da Whatsapp:
Raga, ho in mente una pazzia.
....
Pasqua a Endine.
Ma tu sei fuori!!!!!
Postazione Kevin Maddocks, è libera.
Organizza.
Ma Endine... non è stagione.
E chissenefrega.
Dai, organizza.
La Maddocks magari non è male, il pesce forse lo becchiamo mentre si sposta a nord.
Il lago è pieno.
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Io pescherei in profondità.
Eh ma gli spot sono occupati...
...
Allora, si fa?
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