mercoledì 3 aprile 2013
March madness
Sapete qual è il problema? La primavera non arriva più. Ricordo bene lo scorso anno: a gennaio gli alberi avevano le gemme e a Pasqua indossavo già i pantaloni corti. Marzo 2013 e il suo "socio" Aprile mi hanno francamente rotto le scatole. Speravo che il "march madness" rimanesse esclusivamente l'appuntamento con le partite di college Ncaa, invece tutto si è riversato anche sulla pesca. Descriverlo è semplice: pioggia, freddo, neve. Ancora pioggia, poi freddo, poi pioggia, poi freddo. Basta, francamente non se ne può più. Dopo una batosta a Endine, ho approfittato dell'unica giornata di sole prevista da qui a dieci giorni per fare un po' di materiale e, perché no, gustarmi almeno una partenza. Noi carpisti appena vediamo un raggio di sole impazziamo. «Sono già nei canneti». «Ah, che bello prenderle in acqua bassa». «Vedrai come si vedono». Ed è vero, nessuno lo nasconde: se vai nello spot giusto - perché lo conosci, o perché hai buone guide, come nel mio caso - capita proprio così. Ai primi caldi le carpe si mettono in moto e le vedi, così puoi pescarci "in testa". Prenderle è un'altra cosa. Vedi le bolle, le rumate, ma magari quelle non vanno sull'innesco. Se butti una pallina di troppo girano alla larga. Lanci e le vedi schizzare via. Oppure se ne stanno una spanna sotto la superficie, inchiodate. Insomma, stagione dura, questa. Molto dura, almeno fino a quando non si stabilizzerà. Ecco perché quando ho sentito l'avvisatore ho esitato leggermente: ma come, è partita?! Sì, è partita, e combatterla con lo 0.25 in bobina è stato figo. Dopo, ovviamente, perché al momento ero teso come una 011 su una Jackson. La prima carpa di "primavera". Tra virgolette, ovvio: perché fuori, incredibilmente, piove ancora.
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